Fermare le crisi industriali e occupazionali, far ripartire gli investimenti, riformare gli ammortizzatori sociali, la tutela della salute e la sicurezza sul lavoro. Sono gli obiettivi di Fim Fiom Uilm che hanno proclamato per domani – giovedì 31 ottobre – due ore di sciopero generale. Si terranno assemblee in tutti i luoghi di lavoro per discutere con i lavoratori la m

I dirigenti locali della Fim Cisl allo sciopero generale del 14 giugno scorso

obilitazione necessaria nei confronti di imprese, governo e Parlamento per contrastare le crisi aziendali attraverso gli investimenti pubblici e privati, rilanciare la crescita economica e sociale attraverso la salvaguardia dell’occupazione e la tutela della salute e sicurezza. I metalmeccanici sono consapevoli della responsabilità generale che hanno nell’industria e nel Paese e vogliono essere protagonisti dei grandi cambiamenti tecnologici ed ecologici necessari a salvaguardare la vita e l’occupazione di chi lavora. «In Italia stiamo assistendo a una situazione insopportabile: aumenta il ricorso agli ammortizzatori sociali, gli annunci di chiusure di interi stabilimenti in tutti i settori, dall’elettrodomestico alla siderurgia, dall’automotive all’elettronica, dall’informatica fino alle istallazioni – affermano Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil – I processi di ristrutturazione troppo spesso garantiscono redditività alle imprese scaricandone il prezzo sui lavoratori. È necessario investire nella transizione industriale che fermi la chiusura di stabilimenti e investa sulle persone che lavorano a partire dai grandi gruppi e le multinazionali fino alle piccole imprese, affinché si assumano la responsabilità della salvaguardia dell’occupazione e del miglioramento delle condizioni di lavoro attraverso l’innovazione». Per i sindacati dei metalmeccanici è indispensabile impedire le delocalizzazioni delle attività produttive verso Paesi a più basso costo del lavoro e impatto ambientale, con politiche che garantiscano e tutelino il lavoro in Italia investendo nella ricerca e sviluppo, formazione continua e infrastrutture, riduzione dei costi energetici e burocrazia. È necessario avviare un confronto urgente per rivedere gli ammortizzatori sociali: i metalmeccanici lo avevano già chiesto con il presidio del 24 settembre 2018. La sola reintroduzione della cigs per cessazione non basta per i lavoratori in caso di procedure concorsuali e per le aree di crisi complessa. «Occorre spezzare la lunga catena di infortuni sul lavoro. La vita non può essere a rischio quando si è al lavoro – aggiungono Fim Fiom Uilm – Servono prevenzione, controlli e contrattazione per migliorare la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Servono investimenti in impianti, macchinari e sistemi di monitoraggio più moderni e sicuri, insieme alla formazione per tutti coloro che entrano nelle fabbriche metalmeccaniche per non rischiare la vita o l’insorgere di malattie professionali. Discuteremo con i metalmeccanici a partire da questi punti con l’obiettivo di portarli al centro dell’attenzione dell’intero Paese. La mobilitazione comincia con due ore di assemblea in sciopero domani – giovedì 31 ottobre – e proseguirà – concludono le tute blu di Cgil Cisl Uil – con la grande assemblea nazionale dei metalmeccanici in programma mercoledì 20 novembre a Roma».