A Reggio Emilia 6.853 programmi per l’inserimento lavorativo. La Cisl: “Difficoltà maggiori nelle fasce più alte d’età e tra le donne”

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Un quadro delle difficoltà lavorative in provincia di Reggio Emilia, ma anche dei tentativi in essere per superarle. È quello che emerge dai 6.853 programmi attivi per il reinserimento lavorativo dei disoccupati, dei percettori del reddito di cittadinanza e altri ammortizzatori sociali, dei lavoratori più fragili (giovani, donne e disabili).   Una analisi della Cisl Emilia Centrale su dati Anpal (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro) al 30 giugno di quest’anno.

“Reggio Emilia è quarta in regione dopo Bologna, Modena, Rimini – osserva Rosamaria Papaleo, segretaria generale Cisl Emilia Centrale analizzando i primi numeri del programma Gol, il cui significato è ‘Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori’ -. Parliamo di un’azione estremamente importante prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia (Missione 5, Componente 1) per riqualificare i servizi di politica attiva del lavoro. Dispone di risorse pari a 4,4 miliardi di euro e, su base nazionale, entro il 2025 coinvolgerà 3 milioni di beneficiari, di cui 800.000 in attività formative, 300.000 delle quali relative alle competenze digitali”.

Per le persone prese in carico sono disponibili quattro percorsi: reinserimento lavorativo per chi ha un profilo compatibile con l’offerta di lavoro (ready to work); aggiornamento per chi ha un profilo non del tutto adeguato e necessita di formazione di breve durata (upskilling); riqualificazione per chi ha un profilo poco spendibile e ha bisogno di una formazione intensiva (reskilling); lavoro e inclusione per le persone con ostacoli di natura personale.

“Quasi settemila lavoratori coinvolti sono la risposta a quello che da tempo chiediamo: il programma Gol è una straordinaria opportunità per sviluppare le politiche attive del nostro Paese – aggiunge la segretaria generale della Cisl Emilia Centrale –. Esso si riferisce a categorie fragili che a Reggio Emilia troviamo rappresentante e sono bisognose di maggiore tutela. Così come in Regione anche a nella nostra provincia prevale il primo cluster (reinserimento lavorativo), questo sta a significare che le politiche attive necessitano di azioni finalizzate prevalentemente all’orientamento e all’accompagnamento al lavoro”.

“Nel dettaglio – continua Papaleo – a Reggio è alta la componente femminile coinvolta, pari al 65% (più alta del 61% regionale), per le ben note problematiche legate alla fragilità delle condizioni lavorative (spesso nei servizi), in famiglia o legate a fenomeni migratori”.

La Cisl Emilia Centrale osserva che la componente maggiore del Gol interessa la fascia che va dai 30 ai 59 anni (71%) con un picco tra i 45-49 anni “quando l’inserimento lavorativo risulta maggiormente difficoltoso”.

Nei distretti dei centri per l’impiego la distribuzione del Gol è in linea con la densità lavorativa: 3.158 programmi attivi nel distretto di Reggio Emilia, 709 a Correggio, 911 a Montecchio, 770 a Guastalla, 911 a Scandiano e 394 a Castelnovo ne’ Monti.

Gol è attuato dalle Regioni e Province autonome sulla base dei Piani regionali (Par) approvati da Anpal. La sua attuazione è connessa al Piano di potenziamento dei centri per l’impiego e al Piano nazionale nuove competenze.

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