L’azienda si occupa di trasporto valori e opera da un paio d’anni anche su Modena, dove ha circa quaranta dipendenti.
Oltre allo sciopero, domattina è previsto un presidio dalle 7 alle 9 davanti alla sede modenese (via Livingstone 35).
I sindacati spiegano che i lavoratori (guardie armate, responsabili al caveau e alla sala conta) avevano proclamato lo stato di agitazione già a gennaio, viste le difficoltà nel confrontarsi con l’azienda su a temi come l’organizzazione e la sicurezza sul lavoro.
Temi fondamentali, tanto più in un comparto – la sicurezza – che da circa otto anni attende il rinnovo del contratto nazionale e, oltre ai problemi salariali, lamenta condizioni di stress.
«I lavoratori ci hanno conferito mandato di proclamare le prime 16 ore di sciopero su un pacchetto che ne prevede complessivamente 40 – dichiarano i sindacalisti Alessandro Santini (Filcams Cgil Modena), Alessandro Martignetti (Fisascat Cisl Emilia Centrale) e Thomas McCarthy (Uitltucs Uil Emilia-Romagna) –
Questa mobilitazione è indicativa della situazione che si è creata all’interno dell’azienda.
I lavoratori contestano la scarsa cura sugli strumenti di lavoro e di protezione individuale, ma anche tempistiche troppo lunghe nell’ottenere risposte rispetto alle problematiche sollevate.
Dopo l’apertura dello stato di agitazione – continuano i sindacati – l’azienda ci ha incontrato, ma i progressi nella discussione sono sempre tardivi; anche le situazioni più semplici necessitano di costanti solleciti.
C’è inoltre un problema sull’orario di lavoro che l’azienda vuole gestire provincia per provincia, applicando trattamenti diversi a colleghi che operano a volte a pochi chilometri di distanza uno dell’altro.
Per questo – concludono Alessandro Santini (Filcams Cgil Modena), Alessandro Martignetti (Fisascat Cisl Emilia Centrale) e Thomas McCarthy (Uitltucs Uil Emilia-Romagna) – dopo gli scioperi di domani e venerdì i lavoratori di Battistolli avvertono, che se le risposte aziendali non saranno concrete, ad aprile sarà di nuovo sciopero».
