“Come organizzazione che tutela i lavoratori nei luoghi di lavoro riteniamo ci si debba confrontare, tra i diversi enti, sugli strumenti di pianificazione e gestione del territorio, in una ottica di prevenzione, identificazione di nuove are a rischio, manutenzione del reticolo idraulico e sistemi di drenaggio adeguati ai nuovi effetti del cambiamento climatico”.
“Oltre a questo – concludono Papaleo e Aziz – sarebbero da considerare nuove misure di sicurezza per evacuare aree a rischio, monitoraggio e previsione delle precipitazioni con nuovi sistemi di allerta e rivalutazioni delle green infrastructure che possono dare il loro contributo all’assorbimento dell’acqua”.