Nell’ultimo anno è il quarto infortunio mortale che registriamo in provincia di Modena nel nostro settore.
Tutto ciò è intollerabile. Non si può morire di lavoro in una delle province più ricche d’Italia».
Lo affermano Cinzia Zaniboni (segretaria generale Filca Cisl Emilia Centrale), Rodolfo Ferraro (segretario generale Fillea Cgil Modena) e Silvio D’Acunto (segretario generale Feneal Uil Modena e Reggio), commentando il decesso dell’operaio infortunatosi a Limidi di Soliera la scorsa settimana. L’uomo, un rumeno di 54 anni, era rimasto schiacciato tra il camion e i bancali che stava muovendo mediante la gru durante la rimozione di un ponteggio nel cantiere di una ristrutturazione.
I tre segretari dei sindacati edili chiedono l’immediata convocazione in prefettura del tavolo sulla sicurezza e prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro, costituto nel marzo scorso e che vede la presenza di tutte le parti sociali firmatarie del Patto regionale sul lavoro e il clima.
«Nessuno – istituzioni, Ispettorato del lavoro, medicina del lavoro, Inail, organizzazioni datoriali e sindacali – può restare inerme davanti a questa drammatica realtà, che fa delle costruzioni il settore più esposto per infortuni gravi e mortali.
Chiediamo immediate risposte, controlli capillari e la rigida applicazione delle norme di sicurezza», concludono i segretari generale di Filca, Fillea e Feneal.