“Sicuramente, in continuità con le ragioni della mobilitazione sociale dello scorso 5 novembre, come Cisl confermiamo il sostegno alle iniziative di pace e solidarietà, a favore del popolo Ucraino, ma se non ci si rende conto che c’è un aggressore e un oppresso che limita la libertà di una nazione sovrana non si potrà mai giungere a una pace equa”.
La Cisl nazionale, a tal proposito, ha chiesto agli attori coinvolti di convocare una Conferenza internazionale per mettere fine al conflitto armato e “ristabilire convivenza pacifica e rispetto tra i popoli”, così come ha affermato il segretario generale confederale della Cisl Luigi Sbarra.
“Come Cisl confermiamo appieno l’impegno a sostengo delle azioni dell’Unione Europea e dell’Onu. Ma non possiamo altresì esprimere una ferma condanna per l’amministrazione di Putin e, anche, a chi auspica la fine di un conflitto con un Paese brutalmente e militarmente occupato”.
La Cisl è impegnata a dare sostegno e continuità alla comunità internazionale, all’Unione Europea e agli Stati attivi nel fornire aiuti umanitari, logistici, militari al popolo ucraino e ad una resistenza legittimata dal diritto internazionale a difesa dell’autodeterminazione e della libertà di un popolo. Da qui l’iniziativa che il 24 ed il 25 febbraio vedrà innalzare in tutte le sedi della Cisl le bandiere della pace e dell’Ucraina.