“Accadimenti che ci lasciano sgomenti e per i quali il mondo del lavoro, ancora, una volta, si stringe alle famiglie degli operai morti: non è possibile perdere la vita in questo modo in un vorticoso sistema di appalti e sub appalti. Auspichiamo che si faccia luce su cause e responsabilità”.
È anche il giorno in cui a Reggio Emilia si ha notizia di cinque aziende sospese e multate dai Carabinieri dell’ispettorato del lavoro per il mancato rispetto delle norme su salute e sicurezza. Interessati i comparti di agricoltura, alberghi, pubblici esercizi e autolavaggi.
“Stupisce indigna – chiosa Papaleo – che si faccia economia con rapporti di lavoro irregolari (8 casi) e addirittura lavori completamente in nero (6): non è questa la Reggio del lavoro che immaginiamo che ci impegniamo quotidianamente a costruire e difendere. Il lavoro in nero, oltre ad essere immorale, è sinonimo di mancanza di tutele, sia previdenziali che antinfortunistiche, sfruttamento e mancanza di formazione. Positivo, a riguardo, l’intervento degli organi di controllo per i quali ribadiamo la richiesta di maggiori dotazioni di persone e mezzi”.