Si chiama Fnp ed è il sindacato Cisl dei pensionati. A Modena e Reggio muove decine di migliaia di iscritti e da qualche giorno ha un nuovo Segretario generale: Domenico Pacchioni, pavullese, 69 anni, una vita intera spesa in fabbrica e nel sindacato, che incontrò a 17 anni entrando da operaio in un maglificio di Modena. Un amore profondissimo, che Pacchioni racconta con la scintilla negli occhi di chi ci crede ancora tanto. Un impegno onorato seguendo sindacalmente nella nostra provincia varie categorie sia del pubblico che del privato fino all’approdo nella struttura regionale come coordinatore dei servizi e poi nella segreteria confederale modenese.
Pacchioni, come sta la Fnp?
E’ in grande forma, grazie al lavoro di un leader come Adelmo Lasagni, dal quale prendo il testimone e col quale sono stato in segreteria per un pezzo di strada. Siamo una forza con 45.005 iscritti a Modena e a Reggio, in costante crescita. Un risultato straordinario. Una forza che ogni anno per la campagna fiscale incontra 20.000 persone, mettendo in moto una macchina da 100 collaboratori sul territorio e tutta la nostra rete di operatori.
Vero o falso: il sindacato ha futuro solo nella rappresentanza degli anziani.
Chi lo dice spieghi perché chi ha terminato la sua esperienza lavorativa sceglie di iscriversi alla Fnp. Ogni anno lo fanno 2.000 persone a Modena, a Reggio e nelle due province. La verità dei numeri è che il sindacato nel suo insieme è più attrattivo che mai. E lo è perché più vengono a mancare tutele, i luoghi di confronto e di dialogo, più ci si ostina a togliere il futuro alle persone, più il sindacato torna a fare quello che sa fare: ascoltare, parlare, risolvere.
Cosa le suscitano queste parole: “Rivolta sociale”?
Mi fanno venire la pelle d’oca, sono molto preoccupato. Il Paese reale è in forte difficoltà, il compito del sindacato sarebbe unirlo per fare passi avanti, non aizzarlo con una mossa dove il confine tra sindacato e politica si sfuma. Uno slogan vintage della Cisl recitava: “Se sei solo un lavoratore, noi siamo solo un sindacato”. Questa è la filosofia sindacale in cui mi riconosco, il nostro ruolo è lottare ai tavoli, contrattare. Non è quello di proclamare lo sciopero generale prima ancora che la legge di bilancio sia stata scritta.
Dicono: i pensionati sono una categoria di egoisti.
Lo so bene. Prima delle scorse elezioni si promettevano 1.000 euro al mese a tutti, subito dopo eravamo quelli che rubano il futuro. Allora bisogna dire la verità: siamo il sindacato dei pensionati ma, soprattutto, siamo dalla parte delle famiglie, dei nipoti, dei figli e per loro lottiamo per i rinnovi contrattuali, per migliorare il diritto al lavoro, per la sanità e i servizi sociali da risollevare. Parlo di famiglie perché il crollo demografico di Modena e Reggio è un dramma enorme e non possiamo più perdere tempo. Altro che pensionati egoisti. Aggiungo alla lista che questo Paese non può più evitare il confronto con il capitolo dell’immigrazione, senza la quale la nostra economia ed il nostro sistema pensionistico sarebbero già inchiodati.
A proposito: ius scholae sì o no?
Assolutamente sì.
Sindacato e coraggio sono due parole che possono ancora camminare insieme?
Serve il coraggio di andare in direzione contraria. C’è chi invita a fare scioperi e manifestazioni che non hanno prodotto nulla, se non le ore scalate dalle buste paga. E c’è chi non evoca la rivolta e porta a casa 17.5 miliardi per il taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento Irpef, misure sacrosante. C’è tantissimo da fare e altrettanto che non ci piace. Ma bisogna essere realisti e, lo ripeto, dire la verità. Spiegare le proprie ragioni costa fatica, spesso insulti, ma i risultati arrivano.
Lei è il nuovo numero uno del sindacato pensionati Fnp. Cosa direbbe ad un giovane modenese o reggiano che proprio oggi firma il suo primo contratto di lavoro?
Non sentirti mai solo, anche se faranno di tutto per farti stare così. Metti cuore e anima nel tuo lavoro e siine orgoglioso. Proteggiti con una previdenza complementare, che Cisl vuole sia defiscalizzata. Approfitta di tutte le occasioni per crescere professionalmente, ricordando che il sindacato, tutti i sindacati, sono al tuo fianco. Ma non dimenticare mai, nemmeno per un minuto, la tua famiglia, i tuoi amici, le tue passioni. Non dimenticare che non sei solo un lavoratore.